miércoles, 12 de enero de 2011

17 gennaio: la festa di Sand’Andonie

s.antonio abate Antonio eremita egiziano, nato a Coma intorno al 251, conosciuto anche come Sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, ma anche sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta, visse dapprima in una plaga deserta della Tebaide in Egitto e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni. Morì ultracentenario nel 356.
Fu il santo delle tentazioni: il diavolo gli apparve in tutte le sembianze, angeliche, umane e bestiali. Nell'iconografia è raffigurato infatti circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore, ma compare anche con il bastone degli eremiti a forma di T, la ‘tau' ultima lettera dell'alfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino.

Il culto di Sant'Antonio Abate è ancora molto radicato in Abruzzo ed è particolarmente diffuso nelle zone rurali e nei borghi di montagna.
Sant'Antonio Abate ha rappresentato una delle figure principali della religiosità popolare.
Venerato come protettore degli animali ( la sua immagine si trovava un tempo in tutte le stalle dei contadini), viene invocato per la salute del bestiame domestico e del corpo, specialmente contro il «fuoco di Sant'Antonio».
Per la cultura contadina la sua festa (il 17 gennaio) apre il ciclo dell'anno ed è ancora un giorno fondamentale del calendario, che indica oltre ai giorni dell'anno anche le opere da compiere e i lavori da eseguire nelle campagne.
Lo spirito di questa antica festa, che si ricollega alle altre feste abruzzesi di fuochi invernali, prima o dopo il solstizio d'inverno, ancora vive.

Lo spirito di questa antica festa contadina resiste in Abruzzo, e in alcuni centri riveste particolare importanza.

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